Titolo: Bologna permettendo
Autore: Mattia Bernardo Bagnoli
Editore: Fazi Editore
Prima pubblicazione: 2009
Pagine: 300
Prezzo di copertina: € 18,00
“Bologna è una ragione di vita. Un mistero. Mi è sempre stata addosso e non ho mai capito il perché. Una costante magia ma anche un’inquietudine”.
Così il cantautore Luca Carboni ha recentemente parlato della sua città, e personalmente credo che sarebbe stato difficile trovare parole più adatte per parlare del cuore che batte ai piedi delle Due Torri, ed allo stesso tempo dell’atmosfera di cui è impregnata questa storia.
Infatti, nel romanzo d’esordio di Mattia Bernardo Bagnoli, è proprio Bologna a
recitare il ruolo della protagonista indiscussa, assoluta e terribilmente
assolata, nella cui afa estiva impietosa boccheggiano i personaggi con le loro
storie.
Troviamo
il commissario Aiello, il più classico dei napoletani, trapiantato per
punizione al nord (se di nord possiamo parlare, ma alla fine tutto è relativo)
assieme alla fedele moglie Santa, che si sforza un po’ goffamente di
ambientarsi in una città che non gli appartiene ancora e nella quale non si
trova pienamente a suo agio.
E
c’è poi il professor Cornelio Corvo, uomo enigmatico e solitario, celebre
criminologo e stimato professore della prestigiosa Alma Mater, prigioniero di
una vita che non è andata come voleva lui ma come ha deciso il suo potente
padre, che cerca di lenire le sue sofferenze esistenziali portandosi a letto le
studentesse in cambio di un bel voto all’esame.
Ad
intrecciare le loro due vite sarà una storiaccia nella quale entrambi si
troveranno immersi loro malgrado, una vicenda tinta del sangue di coloro che
occupano gli ultimi scalini della piramide sociale bolognese: i punkabbestia
assassinati in vari punti del centro della città da una mano misteriosa.
Nel
dipanarsi della trama, la città di Bologna non giocherà solo il ruolo di
cornice dei fatti, ma si ergerà a vero e proprio deus ex machina del giallo,
mostrando quanto sa essere imprevedibilmente angosciante e rivelandosi quale
chiave di volta della storia.
Bologna
Permettendo è un giallo-noir scorrevole, con un buon ritmo, dove lo scrittore
alterna pregevolmente riflessioni, descrizioni e fatti. La trama del romanzo non
è eccessivamente complicata, ma riesce a tenere in serbo allo stesso tempo un
finale imprevedibile, nel quale si affrontano le due facce di una città unica e
meravigliosa, magica nelle sue mille contraddizioni, dove convivono, talvolta
ignorandosi e talvolta venendo a contatto, l’agiatezza con la trasgressione,
l’eleganza con l’inquietudine, la nobiltà dei tempi che furono con un presente
a tratti indecifrabile nella sua unicità, ma che tuttavia rimane nel cuore di
chi ha avuto la fortuna di viverci, e che lo scrittore ha saputo rappresentare
alla grande nelle pagine di questo romanzo.
In
conclusione, Bologna Permettendo racconta di per sé una bella storia di
assassinii, vivace, scorrevole ed interessante, nella quale i personaggi umani
sono caratterizzati solo fino ad un certo punto. Il quid pluris che
caratterizza il romanzo, tuttavia, sta a mio parere nella parte delle vie e dei
portici bolognesi, e credo che potrà essere apprezzato fino in fondo
soprattutto da chi conosce almeno un po’ la città, e che per tale motivo non
dovrebbe perdersi questa lettura.
- Recensione di Pier Francesco -
Nessun commento:
Posta un commento