sabato 23 luglio 2016

"Bruges la Morta" di Georges Rodenbach




Titolo:  Bruges la Morta  

Titolo in lingua originale: Bruges-la-Morte

Autore: Georges Rodenbach

Editore: Fazi Editore

Prima pubblicazione: 1880

Pagine: 106

Prezzo di copertina: € 15,00

Trama:

Incapace di superare il lutto per la morte della giovane e bellissima moglie, Hugues Viane si trasferisce insieme ai cimeli della defunta a Bruges, dove vive nel ricordo e nella nostalgia della donna perduta. 
Esce di casa soltanto quando si fa buio e passeggia tra le stradine malinconiche della città, che alimentano ulteriormente la sua tenace, invincibile tristezza. 
Una sera, per caso, incontra Jane, che sembra la copia esatta della moglie. Con il passare del tempo però, si rivela molto diversa da lei, e l'insana relazione fra i due, nutrita soltanto di false illusioni, prenderà presto una piega inaspettata. 



Così Marco Lodoli ha attirato la mia attenzione nella sua introduzione a "Bruges la Morta":

La gente pensa di lui: è un uomo riservato, onesto, perbene, lasciamolo in pace a macerarsi nella sua fedeltà a oltranza. E ogni lettore del libro di sicuro si riconosce in quest’atteggiamento, perché ognuno è passato per la presunzione di poter fare a meno di tutto in nome di un dolore.    

Ognuno è passato per la presunzione di poter fare a meno di tutto in nome di un dolore.
A chi non è successo? O a chi non succederà?
Il protagonista, intrappolato nella sua malinconia e nostalgia dei tempi felici passati con la giovane e bellissima moglie, si trasferisce a Bruges con i cimeli della defunta. Conduce una vita solitaria, scadenzata sempre dalle stesse monotone azioni quotidiane.
E quindi mi sono chiesta: ma perché proprio nella piovosa, grigia, e malinconica Bruges? Perché non in una ridente cittadina capace di sollevarlo dalle sue instancabili pene?
La risposta sta nello scopo di Rodenbach: quello di celebrare la città come un essere vivente, e quindi associata agli umori dello spirito.

Le città specialmente posseggono ognuna una personalità propria, uno spirito autonomo, un carattere riconoscibile che corrisponde alla gioia, al nuovo amore, o alla rinuncia, alla vedovanza. Ogni città è uno stato d’animo; e quando vi si soggiorna, questo comunica, si trasmette a noi come un fluido che, respirato con l’aria, entra a far parte del nostro corpo.  

Non dimentichiamoci che Georges Rodenbach è stato un esponente belga della corrente decadentista, contrapposta alla razionalità del positivismo. Si ha una sfiducia esasperata nelle forze della ragione, una visione pessimistica del mondo e dell' effimera vita umana ma soprattutto un tormentoso senso della solitudine e del mistero.

Per il protagonsita Hugues, ben presto questa solitudine terminerà grazie all'incontro con una giovane donna, Jane, copia identica della moglie defunta.
Iniziata questa relazione insana e morbosa, Hugues perde il controllo di quelle che prima erano le sue sicurezze. La moralità, la fedeltà. Non provava nessun rimorso recandosi a casa di Jane e addirittura la città gli pareva risorta come nuova dalla tomba.
Ma l'illusione che si era creato e dentro la quale viveva ben presto termina e si arriverà ad un finale davvero particolare.

Aveva oltrepassato i limiti. Per colpa della sua mania di identificare le due donne, la loro somiglianza era diminuita. Finchè restavano distanti l'una dall'altra, separate dalla nebbia della morte, l'illusione era possibile, ma poichè egli le aveva avvicinate troppo, le differenze apparvero.

Considerate queste premesse, non avrei mai pensato di leggere questo romanzo.
Prima di tutto perchè non lo conoscevo - un grazie alla Fazi Editore che me l'ha fatto scoprire - e poi
principalmente proprio per il suo essere decadentista. Lo immaginavo lento e pesante nella lettura, noioso e "barocco" nel linguaggio.
Invece è stato una piacevole scoperta: si finisce in davvero poco tempo sia per il numero di pagine che per la scorrevolezza con la quale si lascia leggere. La storia è accattivante e permette un po' a tutti di immedesimarsi nel protagonista.

E' davvero un piccolo gioiellino! 



          


sabato 16 luglio 2016

"Bologna permettendo" di Mattia Bernardo Bagnoli

 







Titolo: Bologna permettendo

Autore: Mattia Bernardo Bagnoli

Editore: Fazi Editore

Prima pubblicazione: 2009

Pagine: 300

Prezzo di copertina: € 18,00





“Bologna è una ragione di vita. Un mistero. Mi è sempre stata addosso e non ho mai capito il perché. Una costante magia ma anche un’inquietudine”.

Così il cantautore Luca Carboni ha recentemente parlato della sua città, e personalmente credo che sarebbe stato difficile trovare parole più adatte per parlare del cuore che batte ai piedi delle Due Torri, ed allo stesso tempo dell’atmosfera di cui è impregnata questa storia.

Infatti, nel romanzo d’esordio di Mattia Bernardo Bagnoli, è proprio Bologna a recitare il ruolo della protagonista indiscussa, assoluta e terribilmente assolata, nella cui afa estiva impietosa boccheggiano i personaggi con le loro storie.

Troviamo il commissario Aiello, il più classico dei napoletani, trapiantato per punizione al nord (se di nord possiamo parlare, ma alla fine tutto è relativo) assieme alla fedele moglie Santa, che si sforza un po’ goffamente di ambientarsi in una città che non gli appartiene ancora e nella quale non si trova pienamente a suo agio.
E c’è poi il professor Cornelio Corvo, uomo enigmatico e solitario, celebre criminologo e stimato professore della prestigiosa Alma Mater, prigioniero di una vita che non è andata come voleva lui ma come ha deciso il suo potente padre, che cerca di lenire le sue sofferenze esistenziali portandosi a letto le studentesse in cambio di un bel voto all’esame.
Ad intrecciare le loro due vite sarà una storiaccia nella quale entrambi si troveranno immersi loro malgrado, una vicenda tinta del sangue di coloro che occupano gli ultimi scalini della piramide sociale bolognese: i punkabbestia assassinati in vari punti del centro della città da una mano misteriosa.

Nel dipanarsi della trama, la città di Bologna non giocherà solo il ruolo di cornice dei fatti, ma si ergerà a vero e proprio deus ex machina del giallo, mostrando quanto sa essere imprevedibilmente angosciante e rivelandosi quale chiave di volta della storia.

Bologna Permettendo è un giallo-noir scorrevole, con un buon ritmo, dove lo scrittore alterna pregevolmente riflessioni, descrizioni e fatti. La trama del romanzo non è eccessivamente complicata, ma riesce a tenere in serbo allo stesso tempo un finale imprevedibile, nel quale si affrontano le due facce di una città unica e meravigliosa, magica nelle sue mille contraddizioni, dove convivono, talvolta ignorandosi e talvolta venendo a contatto, l’agiatezza con la trasgressione, l’eleganza con l’inquietudine, la nobiltà dei tempi che furono con un presente a tratti indecifrabile nella sua unicità, ma che tuttavia rimane nel cuore di chi ha avuto la fortuna di viverci, e che lo scrittore ha saputo rappresentare alla grande nelle pagine di questo romanzo.

In conclusione, Bologna Permettendo racconta di per sé una bella storia di assassinii, vivace, scorrevole ed interessante, nella quale i personaggi umani sono caratterizzati solo fino ad un certo punto. Il quid pluris che caratterizza il romanzo, tuttavia, sta a mio parere nella parte delle vie e dei portici bolognesi, e credo che potrà essere apprezzato fino in fondo soprattutto da chi conosce almeno un po’ la città, e che per tale motivo non dovrebbe perdersi questa lettura.



- Recensione di  Pier Francesco -

giovedì 14 luglio 2016

Fazi Editore: novità di Agosto ( Parte I)





Titolo: Johann Holtrop. Ascesa e declino

Titolo in lingua originale: Johann Holtrop

Autore: Rainald Goetz

Editore: Fazi Editore

Anno di prima pubblicazione: 2012

Pagine: 250 ca.

Prezzo di copertina: € 18,50





Dal vincitore del premio Georg Buchner 2015 - il più importante riconoscimento letterario tedesco, arriva l'ultimo romanzo dell'inclassificabile ed eclettico autore tedesco Rainald Goetz. 

Così la giuria: << Con un'intensità unica, Goetz si è fatto cronista della contemporaneità e della sua cultura, l'ha descritta, messa in evidenza e fatta parlare, l'ha celebrata, maledetta e sviscerata >>.


IL LIBRO:

Ispirato alla storia vera del manager Thomas Middelhoff, questo romanzo racconta l'ascesa e la caduta dell'onnipotente amministratore delegato della Assperg spa, impero editoriale che dalla Germania si protende nel mondo con il solo imperativo di crescere e guadagnare.
Corteggiato dalla stampa e temuto dalla politica il visionario genio del marketing Johann Holtrop domina il mercato internazionale. Lo accompagna una suprema fiducia nella propria capacità di capire gli uomini, lusingarli, manipolarli oppure eliminarli dal suo percorso inarrestabile fatto di disprezzo della burocrazia e abuso di anfetamine. Ma Holtrop non si accorge che con l'arrivo del nuovo millennio le regole stanno cambiando: i geni del marketing stanno lasciando il posto ai geni della finanza.

DICONO DI LUI:

Die Zeit: << Un progetto, un'opera, una dichiarazione di guerra >>.

Suddeutsche Zeitung: << Con la sua impaziente violenza verbale, il suo freddo furore analitico e il suo spirito canzonatorio, Goetz si è immerso in modo convincente in un sistema guasto >>. 

Der Spiegel: << Un grande romanzo sulla Germania degli ultimi anni >>. 





Titolo: Amore, sesso e altre questioni di politica estera

Titolo in lingua originale: Love, sex and other foreign policy goals

Autore: Jesse Armstrong

Editore: Fazi Editore

Prima pubblicazione: 2015

Pagine: 500 ca.

Prezzo di copertina: € 16,00




Nick Hornby incontra Emir Kusturica a metà anni Novanta: il risultato è questa intelligente e surreale commedia ambientata nella ex Jugoslavia, ai tempi della guerra dei Balcani. 
Jesse Armstrong, l'autore, mescola sapientemente la dura realtà di un momento storico delicato con una linea comica irresistibile, mettendo a nudo i limiti di un idealismo superficiale.


IL LIBRO: 

Inghilterra, 1994. Un gruppo di giovani è pronto a partire per la Bosnia su un furgone Ford Transit per portare aiuti umanitari e una commedia scritta a metà per promuovere la pace nella zona di guerra che attraversa i Balcani. 
Andrew, muratore che vive a Manchester, si picca di conoscere la politica estera meglio di chiunque altro: che tipo di persona sarebbe infatti una che non disponesse di una sua personale politica estera? Ma quello che Andrew vorrebbe fare - anche più che fermare la guerra - è conquistare Penny, che crede l'amore della sua vita, pur avendo una regolare fidanzata che lo aspetta a casa. 
Ma Penny è innamorata? O ama Simon, il suo rivale, un poeta irritante e tronfio? O Shannon, leader di fede ferocemente americana? 
Da qui, scambi, incroci, giochi fra i componenti della banda che attraversa l'Europa, tra veri attacchi di artiglieria, sesso e droga, a confondere ulteriormente le idee.

DICONO DI LUI:

Esquire: << Un romanzo veramente comico >>.

The Times Literary Supplement: << Un romanzo "serio" che è genuinamente e frequentemente divertente >>. 

The Guardian: << [...] Ammiro questo libro, prima di tutto perché non deve mai cambiare le voci, o a rinunciare all'umorismo per qualcosa di più sobrio, quando l'argomento si fa caldo. La vena comica di Armstrong è versatile, originale, graffiante; [...] La indossa come una pelle >>.