Recensione #9
Editore: Piemme Pagine: 378 Prezzo di copertina: € 19,50 |
Breve trama:
Le vicende vengono narrate dai punti di vista di tre donne: Rachel, Anna e Megan.
Rachel è una trentenne con seri problemi di alcolismo, abbandonata dal marito per un'altra donna (Anna); nonostante sia stata licenziata, tutti i giorni prende puntualmente il treno, sempre alla stessa ora, fingendo di recarsi al lavoro per non aver problemi con la sua coinquilina. Attraverso il finestrino osserva le vite delle persone, specialmente di una coppia: inizia a fantasticare sui due, gli dà dei nomi, immagina il loro lavoro, si chiede come procede la loro relazione.. Rachel ritiene insomma che i due conducano una vita perfetta. Presto però i destini delle tre donne si intrecciano inevitabilmente, avendo come comune denominatore un violento mistero..
Premessa:
Ho deciso di leggere questo libro attirata dal grande successo riscosso, con l'aspettativa di incontrare un libro perfetto per i miei gusti.
Perché leggerlo:
Mi ha tenuta incollata alle pagine dall'inizio e più o meno fino a tre quarti.. Il mistero è intrigante, lo stile tende a coinvolgere il lettore, capitoli brevi ma incisivi e la scelta di impostare la narrazione dal punto di vista di tre persone diverse -sottolineando di volta in volta i vari orari- permette di seguire le vicende senza perdere il filo della storia.
Cosa non mi ha convinto:
E' sicuramente piacevole, si fa leggere in poco tempo intrigando il lettore. Purtroppo la parte finale lascia un po' a desiderare, diventa prevedibile e il "vado avanti a leggere divorando i capitoli per vedere come finisce" non esiste più.
La mia votazione da 1 a 5:
Il mio voto è 4. La suspense c'è, ma non è il thriller dell'anno.
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